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1.2 Che cosa serve per scrivere una tesi di laurea?

Per scrivere una tesi è necessario avere un docente relatore e un tema, un argomento, da cui ha origine il progetto di ricerca.

Il relatore

Il relatore è il docente che segue il tesista nella stesura della tesi, triennale o magistrale.

La scelta del relatore deve essere affine alla disciplina in cui ci si intende laureare e, possibilmente, all’argomento che si intende affrontare. Se si intende laurearsi in Linguistica francese, non è appropriato rivolgersi al docente di Letteratura francese. Allo stesso modo, se si intende laurearsi in Filologia romanza, non è appropriato rivolgersi al docente di Linguistica francese. Ogni disciplina ha il proprio campo di ricerca. Internamente a una stessa disciplina possono, poi, esserci più docenti di riferimento, ognuno specializzato in un determinato campo di ricerca. Per esempio, per la Letteratura italiana o le Letterature straniere (francese, inglese, spagnola ecc.) può esserci un docente specializzato maggiormente sul teatro barocco, un altro sul neorealismo e un altro sulle avanguardie. In ambito linguistico, alcuni docenti sono specializzati sulla grammatica, altri sulla semantica o sulla pragmatica, altri ancora sulla traduzione.

È importante tenere presente che ogni docente segue diversi tesisti. Pertanto, non è il docente che deve adeguarsi alle modalità e tempistiche dello studente. Come tesista, è fondamentale rispettare le scadenze e comunicare nelle modalità e tempistiche richieste dal docente. Di seguito alcune semplici regole da seguire imprescindibilmente:

  1. Presentarsi con il giusto anticipo al docente relatore. Chiedere una tesi a febbraio per laurearsi ad aprile è impensabile. In generale, si consiglia un anticipo di almeno tre mesi sulla consegna della tesi triennale e di sei mesi sulla tesi magistrale. Tenere, inoltre, in considerazione la presenza di altri impegni in corso d’opera (ultimi esami, tirocini, ecc.) che potrebbero richiedere tempi di stesura più lunghi.
  2. Rispettare le scadenze in corso d’opera. Alcuni docenti concordano un calendario provvisorio con il tesista, altri lasciano maggiore libertà. Tuttavia, non è possibile pretendere che una tesi venga corretta in una settimana. È bene cercare di definire alcune scadenze che il tesista si impegna a rispettare (il primo capitolo entro…/ il secondo entro…), cosicché il docente abbia il tempo necessario per correggere.
  3. Comunicare con puntualità e nelle modalità indicate dal docente. Non è opportuno tempestare il relatore con cinque mail alla settimana: contattare il docente quando è necessario e rispettare le buone regole di scrittura di una mail istituzionale. Ogni professore, inoltre, riceve settimanalmente. Controllare gli orari sul sito, che si trovano alla pagina https://cercachi.unifi.it/. Il ricevimento può essere una modalità efficace per porre diversi quesiti al docente senza dover inviare una mail chilometrica.

 

L’argomento

Ancora prima di parlare con il (possibile) relatore, è opportuno arrivare al ricevimento con un’idea, una proposta di tesi. Questo non vuol dire avere necessariamente già un progetto definito: molto spesso il relatore ridimensiona le ambizioni dello studente (ed è giusto così) o lo indirizza su una strada più accessibile, ma presentarsi con una bozza in mente è un modo per dimostrare impegno e dedizione nel lavoro che si intende svolgere.

Per farsi venire un’idea, che spesso può sembrare un procedimento eterno e per cui non si è mai all’altezza, il consiglio è di partire da sé stessi: che cosa è piaciuto tra i corsi di questi tre (o due) anni? Un autore in particolare? Un movimento culturale? Un tema? Il gusto personale è un ottimo inizio, perché è inutile affrontare una tesi su un argomento che si trova poco stimolante. Una volta individuato un macrotema, è opportuno cercare di delimitare lo spazio di ricerca: scrivere una tesi triennale su Virginia Woolf in generale è impossibile, ma proporre una tesi su Virginia Woolf e qualcosa di specifico può essere un ottimo compromesso.

È importante capire, inoltre, da che punto di vista, ossia per mezzo di quale prospettiva di ricerca si vuole affrontare la tesi. L’indagine verterà sulla lingua di Virginia Woolf? Oppure sulla rappresentazione di personaggi fluidi nelle sue opere? O ancora, il focus sono gli ultimi anni della sua vita? Ogni prospettiva di ricerca pone delle domande di ricerca differenti, che è bene tenere in considerazione per riuscire a presentare un progetto coerente e organico.

Ricapitolando, ecco qualche regola per partire al meglio:

  • Prendere spunto dai propri interessi, da ciò che è si ritiene essere stimolante
  • Delimitare l’argomento individuato, facendo qualche piccola ricerca
  • Definire una prospettiva di ricerca
  • Individuare delle domande di ricerca

N.B. Arrivare dal proprio relatore con una bozza minima del progetto (soprattutto in triennale) è perfettamente normale. Tuttavia, per evitare di eseguire un compitino assegnato dal docente, che è di poco interesse per lo studente, è di grande aiuto non trascurare l’importanza di un piccolo studio preliminare. Inoltre, se si ha in mente un abbozzo di struttura da presentare al ricevimento, il docente ha modo di fare subito presente al tesista eventuali cambiamenti necessari, al fine di evitare spiacevoli sorprese una volta consegnata una prima parte del lavoro.

A organizzazione e struttura dell’elaborato è dedicato, in parte, il secondo capitolo di questo vademecum. La sezione che segue riassume altre informazioni di carattere prettamente logistico-organizzativo, che lo studente deve conoscere prima di dedicarsi al progetto.

  • Lingua della tesi. I Corsi di Studi e le singole discipline possono avere regole diverse in merito alla lingua in cui si può scrivere la tesi. Per questo motivo è opportuno sempre fare riferimento al tutor di tesi. 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

09.10.2025

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