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Come organizzare il lavoro di scrittura?

  1. Strutturare un elaborato

La tesi di laurea deve essere strutturata con coerenza. È importante organizzare la grande quantità di materiale che si studia, suddividendo l’elaborato in sezioni, che saranno successivamente i capitoli della tesi. Ciò aiuta a costruire una scaletta, fondamentale per organizzare il lavoro in maniera efficace. Ad esempio, se la tesi è dedicata al ruolo del teatro nel teatro in Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, l’elaborato potrebbe essere così strutturato:

  • Capitolo 1. Luigi Pirandello e Sei personaggi in cerca d’autore: il teatro di Pirandello tra gli anni Dieci e Venti, contesto culturale e filosofico, ecc.
  • Capitolo 2. Sei personaggi in cerca d’autore: analisi dell’opera, premesse per l’interpretazione.
  • Capitolo 3. Il teatro nel teatro e la sua interpretazione in Sei personaggi in cerca d’autore: implicazioni filosofiche e peculiarità dell’opera di Pirandello.

In generale, organizzare il lavoro in una scaletta consente di gestire le fonti in maniera organizzata, senza riprendere in punti disparati elementi del discorso tra loro collegati. Ciò è favorito da un lavoro a monte di riassunto e schedatura delle fonti, come spiegato nel precedente paragrafo. La suddivisione della tesi in capitoli coerenti è fondamentale per garantire l’efficacia del risultato finale. Il numero di capitoli può variare, come anche la lunghezza. Ogni capitolo è dedicato a una macro-tematica ed è suddiviso in paragrafi, che coprono aspetti più specifici. Non esiste un numero di pagine preciso, ma ogni paragrafo deve sviluppare coerentemente un aspetto o un argomento della tesi. Pertanto, difficilmente dieci righe saranno sufficienti, mentre quindici pagine saranno quasi sicuramente troppe.

Per sviluppare un paragrafo è importante tenere a mente alcune regole basi per condurre un’argomentazione. Ogni argomentazione si compone di due elementi: una tesi e gli argomenti che la sostengono. Quando si scrive un paragrafo, è opportuno domandarsi quale sia il punto centrale (= la tesi) attorno al quale si costruisce l’argomentazione. Esempio: dopo la fase di raccolta e studio delle fonti emerge che Sei personaggi in cerca d’autore è un’opera cardine per la definizione della poetica di Pirandello. Il paragrafo potrebbe essere costruito attorno a questa tesi, avvalorata dalle motivazioni (= gli argomenti) che sono state riportate nelle fonti, e che vengono citate nel corso del paragrafo. Sebbene l’argomentazione possa essere strutturata in maniera molto più complessa, questo principio di base può aiutare nella stesura di un testo coerente.

 

2. La struttura della tesi e le sue componenti

Oltre al corpo della tesi, diviso in capitoli, l’elaborato finale si compone di:

  • Un frontespizio, reperibile al link https://www.unifi.it/sites/default/files/2024-07/facsimile_frontespiziotesi.docx
  • Un indice o sommario, ossia un elenco delle diverse sezioni della tesi con relativo numero di pagina (può essere utile un tutorial su come fare un sommario su Word?)
  • Un’introduzione, ossia un paragrafo iniziale che introduce la tesi, riassumendone oggetto e obiettivi di ricerca, contenuti e struttura. È bene sottolineare in questa sezione la centralità delle domande di ricerca. È importante renderla esaustiva, perché è la prima che viene letta (insieme alle conclusioni) da correlatori e membri della commissione di laurea.
  • Le conclusioni, dove si illustrano i risultati della ricerca. Dopo un brevissimo riassunto dell’argomento trattato e della sua articolazione, si procede con la spiegazione dettagliata delle conclusioni, dei risultati a cui si è giunti, rispondendo alle domande di ricerca che ci si era posti in partenza. È possibile inserire, inoltre, possibili nuove domande e piste di ricerca che emergono alla fine del lavoro. 
  • La bibliografia, per cui fare riferimento al capitolo 3.
  • L’appendice (se necessaria), che comprende il materiale che fa parte del lavoro di ricerca, ma che non si è inserito nel corpo del testo. Se si usano immagini, ad esempio, si costruisce un apparato iconografico. Se si riportano dati, statistiche, grafici, ecc., anche questi fanno parte dell’appendice. Questi materiali possono essere inseriti anche nel corpo del testo. Per le modalità di citazione, fare riferimento al capitolo 3.
  • Regole di buona scrittura

Di seguito si elencano alcune regole utili, senza la pretesa di fornire un quadro esaustivo. Per un approfondimento, esiste bibliografia molto utile che può essere consultata all’occorrenza (sarebbe utile fare un elenco?).

  • Utilizzare un registro adeguato: evitare termini colloquiali, abbreviazioni, stranierismi non necessari, ecc.
  • Non eccedere nell’uso della paratassi e utilizzare congiunzioni subordinanti.
  • Utilizzare correttamente la punteggiatura.
  • Le ripetizioni sono accettate nel momento in cui garantiscono l’esattezza scientifica dell’enunciato. Ad esempio, il nome specifico di un fenomeno linguistico non ha sinonimi e può essere ripetuto. In altri contesti è opportuno preferire una maggiore varietà nella scelta lessicale.
  • Evitare frasi nominali o troppo brevi.
  • Evitare l’utilizzo di un linguaggio letterario o metaforico: la tesi è un testo scientifico.
  • Scrivere sempre in forma impersonale: evitare la prima persona.

 

3. Uso dell’Intelligenza Artificiale

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale è una questione all’oggi importante anche nella stesura della tesi di laurea. A prescindere dall’aspetto etico, la fonte più autorevole a riguardo sono le linee guida di Ateneo, consultabili al link https://www.unifi.it/sites/default/files/2025-04/linee_guida_IA_studio.pdf. Si raccomanda un’attenta lettura, con un focus particolare sui paragrafi 3 (Principi generali) e 5 (Indicazioni per gli studenti).

ULTIMO AGGIORNAMENTO

09.10.2025

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