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Linee guida per la redazione della tesi

Che cosa sono le norme bibliografiche?

La tesi è una produzione scientifica supportata dalla letteratura critica di riferimento. Quando si riportano nel corpo della tesi informazioni ricavate dalla letteratura secondaria, è fondamentale citare la fonte da cui l’informazione è stata estrapolata. La mancata citazione di una fonte è considerata plagio, da intendersi come appropriazione indebita della paternità di un’opera, infrazione che può essere perseguita a livello giuridico. Pertanto, è estremamente importante citare ogni fonte utilizzata per la stesura della tesi.

  • Il plagio. Con plagio si intende l’appropriazione – totale o parziale – di informazioni o idee di altre persone, omettendone la citazione nelle fonti e quindi negandone la paternità. In termini semplici, leggere un’informazione in un saggio, riportarla nella propria tesi e non citare il saggio da cui la si è presa è plagio.

Sulle opere di ingegno esiste una normativa in termini di diritti d’autore: https://www.siae.it/it/autori-ed-editori/diritto-autore/, che può essere utile consultare.

 

Le fonti devono essere citate sia nel corpo della tesi che alla fine dell’elaborato, dove vengono riunite nella sezione “Bibliografia”. Per quanto riguarda il primo aspetto, i casi possono essere due:

  • Sistema di citazione esteso con nota a piè di pagina. In questo caso, dopo aver riportato la citazione si inserisce il riferimento bibliografico con una nota in fondo alla pagina (da Word: selezionare “Riferimenti” > selezionare “Inserisci nota a piè di pagina”). Il riferimento è completo ed è lo stesso che si trova nella bibliografia alla fine della tesi.
    • Se si cita più volte la stessa opera di seguito, le possibilità sono due: se la seconda citazione si trova nella stessa pagina della prima, si scrive “Ibidem”. Al contrario, se la seconda citazione si trova in una pagina diversa, allora si scrive “Ivi, numero di pagina”, come “Ivi, 32”.
    • Se si cita più volte la stessa opera a distanza, è possibile riportare il riferimento in forma ridotta a partire dalla seconda volta. La struttura della nuova citazione sarà: cognome, nome, titolo con eventuali puntini di sospensione, “cit.”, numero di pagina. Ad esempio: Eco, U., Come si fa una tesi di laurea, cit., 25.

 

  • Sistema di citazione autore-data. In questo caso, dopo la citazione si inserisce tra parentesi il riferimento breve, composto dal cognome dell’autore, dalla data di pubblicazione e dal numero di pagina. Esempio: “La tesi di laurea, come afferma Eco, «è un dattiloscritto, di una lunghezza variabile tra le cento e le quattrocento cartelle, in cui lo studente tratta un problema concernente l’indirizzo di studi in cui si vuole laureare» (Eco 1977: 11).

 

È possibile sia citare una fonte direttamente – riportando, quindi, le parole del testo originale – che parafrasarle nel testo. In questo caso, quando si cita è sufficiente aggiungere “cfr.” all’inizio del riferimento. La regola è valida per entrambi i sistemi di citazione. Esempio: “La tesi di laurea è una produzione scientifica, al centro della quale si trova una domanda di ricerca posta dal candidato, che faccia riferimento al suo percorso di studi” (cfr. Eco 1977: 11). In generale il sistema di citazione esteso è la scelta privilegiata. È tuttavia importante confrontarsi con il proprio relatore: ogni professore ha le sue preferenze formali. Alcuni relatori forniscono dei PDF con le indicazioni necessarie, da seguire con attenzione.

Esistono diversi stili di citazione. I più utilizzati sono lo stile MLA, APA e Chicago. A seconda dello stile cambia l’ordine negli elementi della citazione: alcuni inseriscono l’anno alla fine, altri subito dopo il nome dell’autore, ecc. L’importante è essere coerenti con lo stile citazionale scelto all’inizio del lavoro. Di seguito si forniscono alcune linee guida che possono essere d’aiuto e che si avvicinano allo stile citazionale italiano più comune. Come anticipato, è necessario confrontarsi con il relatore: soprattutto per quanto riguarda tesi scritte in lingua straniera, le modalità potrebbero essere diverse, in quanto facenti riferimento alle norme di altri Paesi. 

  1. Monografie (uno o più autori): Cognome e nome autore (più cognome e nome di un eventuale secondo autore), Titolo ed eventuale sottotitolo, Città, Editore, Anno di edizione.
  • Esempio: Eco, Umberto, Come si fa una tesi di laurea. Milano: Bompiani, 1977.
  • In caso di due o più autori, inserire entrambi i nomi, oppure utilizzare la dicitura “et al.”. Esempio: Bianchi, Luca et al., Tecnologie e cultura digitale. Milano: FrancoAngeli, 2022.
  • Se ci sono più autori, si può inserire anche la dicitura “AA.VV”, che significa “autori vari”. Esempio: AA. VV., La comunicazione oggi. Milano: FrancoAngeli, 2019.

 

2. Curatele, che sono testi curati da una o più figure, i “curatori”, in cui più autori contribuiscono: Cognome e nome curatore, (a cura di), Titolo, Città, Editore, Anno di edizione.

  • Esempio: Rossi, Luca; Bianchi, Marco (a cura di), La società digitale: Nuove prospettive sociologiche. Bologna: Il Mulino, 2020.
  • Se si cita un solo capitolo della curatela, inserirlo all’inizio della citazione, aggiungendo anche i numeri di pagina. Esempio: Verdi, Anna, "L’identità digitale nei social network." In Rossi, Luca; Bianchi, Marco (a cura di), La società digitale: Nuove prospettive sociologiche. Bologna: Il Mulino, 2020, 45-62.
  • Attenzione: a seconda della lingua del testo, cambia anche il termine con cui si indica il curatore. In italiano la dicitura è “a cura di”, ma in inglese, ad esempio, la dicitura è “ed.” per un curatore o “eds.” per più curatori. È importante controllare le diverse convenzioni.

 

3. Miscellanee, che sono simili alle curatele, ma che indicano principalmente raccolte di saggi dove l’intervento del curatore è meno determinante: stesse regole della curatela.

  • Esempio: De Santis, Roberta; Colombo, Marco (a cura di), Saperi in dialogo: Studi interdisciplinari in onore di Maria Rossi. Firenze: Le Monnier, 2021.

 

4. Articoli in rivista scientifica: Cognome e nome autore, “Titolo dell’articolo”, Titolo della rivista, Numero, (Anno), pagine.

  • Esempio: Neri, Marco, "Educazione e nuove tecnologie." Rivista di Pedagogia Contemporanea 18, n. 2 (2023): 33–49.
  • Se disponibile, citare anche il DOI, cioè il Digital Object Identifier, che è un codice identificativo permanente assegnato a documenti digitali come articoli scientifici. Il DOI consente di garantire un link perenne all’articolo, anche qualora dovesse cambiare il sito o la pagina in cui si trova. 

 

5. Atti di convegno, ossia la raccolta di interventi, presentati in forma scritta, di un convegno, una conferenza o un congresso: Cognome e nome autore. "Titolo dell’intervento." In Titolo degli atti del convegno, a cura di Nome Curatore/i, pagine. Città: Casa editrice, anno.

  • Esempio: Verdi, Anna. "Il futuro dell’educazione digitale." In Atti del convegno internazionale su Educazione e Digitalizzazione, a cura di Luca Rossi e Maria Neri, 50–65. Milano: FrancoAngeli, 2022.

 

6. Contenuti online: le regole sono simili, ma è importante inserire il link alla fonte consultata e la data dell’ultima consultazione. Questa non è necessaria qualora si citi il DOI. L’ordine prevede: Cognome e nome autore, “Titolo articolo”, Titolo risorsa online (blog, sito, ecc.), data di ultima consultazione e link.

 

7. Immagini e grafici: che fanno riferimento all’appendice, come spiegato nel capitolo 2. Cognome e nome autore, anno. Titolo della foto/del grafico/della risorsa. Eventualmente aggiungere altre informazioni in possesso, come il link.

  • Attenzione: le immagini possono essere soggette a copyright. Prima di inserirle, assicurarsi che siano pubblicabili.
  • Se si inserisce l’immagine o il grafico nel corpo del testo, inserire sotto alla risorsa la dicitura “Immagine 1/Figura 1/Grafico 1”, con una breve didascalia. Riprendere nella bibliografia finale questa dicitura. Esempio: Immagine 1. Rossi, Marco. 2022. Dinamiche demografiche europee. Bologna: Il Mulino.

(Serve tutorial per fare la bibliografia su Word? Ha senso menzionare Zotero/Mendeley/ecc.?)

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

09.10.2025

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